Maratona, lento ma non troppo

Migliorare la propria capacità di affrontare sport di endurance attraverso i consigli di Ignazio Antonacci, coach professionista e titolare di RunningZen

La Resistenza Aerobica è una qualità indispensabile per il maratoneta per poter correre al meglio la gara e poter arrivare al traguardo nei migliori dei modi possibili.

Il Meccanismo Aerobico è di gran lunga il più importante, sia negli sport di lunga durata. Quando si parla di Resistenza Aerobica, si fa riferimento al concetto di "Fare Fondo, mettere le Basi Aerobiche" per affrontare al meglio le gare, allenamenti futuri. La resistenza aerobica, come tutte le qualità condizionali può essere, sia generale e sia specifica. Quella generale riguarda tutte quelle attività aerobiche generali che permettono di migliorarla, ma non riguardano l’attività principale della corsa, e può essere sviluppata con allenamenti di nuoto, bike, mountainbike. Mentre la resistenza aerobica specifica riguarda esercitazioni nell'ambito della corsa.

Nello sviluppo della resistenza aerobica, rientra il miglioramento della potenza lipidica. La terminologia utilizzata in letteratura parla di potenza “quando l’erogazione dell’energia è considerata sotto l’aspetto qualitativo, ovvero quanta energia viene erogata nell’unita di tempo da un determinato organismo”. Quindi, questo fa capire che potenza, differisce dal termine capacità, che riguarda invece l’intervento in senso quantitativo di energia erogata da un determinato organismo.

Per quanto concerne la potenza lipidica, assume un ruolo fondamentale nelle gare di endurance (maratona, ultramaratona, etc), e il substrato energetico prevalentemente utilizzo è dato dai “lipidi” (rrassi) e una minor percentuale dai carboidrati (glicogeno muscolare ed epatico ), prevede una produzione di lattato ematico pari a 2mmoli/l sangue. Per migliorare questa qualità, come già abbiamo visto in diversi articoli, si necessita di correre a lungo, ma non troppo lentamente (il ritmo lento migliora prevalentemente la capacità lipidica).

Quindi un consiglio per una preparazione ottimale è quello di programmare dei periodi generali di allenamento ove si dà maggior risalto a capacità e potenza lipidica. 

Successivamente, però, nel periodo specifico è opportuno che gli allenamenti lunghi siano gestiti a ritmo maratona, quindi “lento ma non troppo”, in questo modo il nostro organismo avrà una buona resistenza aerobica specifica, e si sensibilizzerà al ritmo maratona potendo correre a un ritmo più veloce e si consumerà durante la maratona una buona quantità di substrato energetico ceduto dagli acidi grassi.

Quindi dal punto di vista metodologico è giusto sfruttare al meglio tutte le qualità organiche del nostro organismo, ma è opportuno che man mano che si avvicina la maratona vadano a diminuire i km percorsi a ritmo troppo lento.

Quindi se vogliamo migliorare la potenza lipidica dobbiamo allenarci tenendo presente i due punti successivi:

  • Deplezione di Glicogeno: quando si svolge un lungo lento nel momento in cui si verifica precedentemente una carenza di glicogeno, esempio per digiuno pre allenamento o allenamenti combinati, si ha maggior sviluppo del meccanismo energico che utilizza come substrato grassi;
  • Allenamento a un ritmo più sostenuto: è fondamentale correre a un ritmo né troppo veloce (potenza aerobica) né troppo lento (capacità lipidica).

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