TORINO - Non era, non poteva essere una partita indicativa in vista della notte in cui sarà assolutamente vietato fallire. La Juventus di Cagliari, del resto, sarà solo una lontana parente di quella che il 7 agosto dovrà conquistarsi la Lisbona del padrone di casa Cristiano Ronaldo: nella testa di sicuro, ma anche negli uomini considerando che Buffon, Rugani e il pur bravo Muratore lasceranno spazio ai titolarissimi. Sarri è perfettamente consapevole del fatto che la Final Eight portoghese sia un obiettivo alla portata purché la squadra si risintonizzi su frequenze toccate non così assiduamente in questa stagione: per esempio, contro Napoli (in casa) e Milan (in Coppa Italia) in parte, nelle due sfide con l’Inter e in poche altre occasioni.

La Juve presenta la nuova maglia con Cristiano Ronaldo in copertina

Però, al netto delle critiche per il gioco espresso finora, anche questa è una Juve che vince. Corollario inevitabile: non può, tuttavia, accontentarsi del nono scudetto consecutivo. Perciò anche dalla Sardegna Arena sono stati tratti alcuni spunti da non sottovalutare. Per dire: sarà che la sesta sconfitta in campionato non provoca dolore per lo scudetto già conquistato, ma non deve neppure fare solletico. Sarri sostiene che la partita di Cagliari lo preoccupa «zero, dal momento che ha prerogative mentali diverse rispetto al Lione». 

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