Ronaldo è furibondo: deve digerire la figuraccia della Juve

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Il portoghese è arrabbiato e incredulo: la sua doppietta (131 gol totali in Champions League) non bastano. Voleva giocarsi la vittoria della sesta Coppa proprio in Portogallo

TORINO -La rabbia, l’incredulità, la frustrazione. No, non ci può credere, Cristiano Ronaldo. Lui che di Champions League ne ha vinte cinque, in carriera, e lui che pregustava lo sfizio e l’onore di andarsi a giocare la vittoria della sesta (con la terza squadra diversa) proprio a casa sua, in Portogallo, non potrà manco prendere parte alla Final 8 della competizione. Eliminato agli ottavi di finale. E - con tutto il rispetto - mica da chissà quale club iper blasonato, bensì da un Lione che ha chiuso addirittura al settimo posto la Ligue1 e che di fatto ha giocato una partita ufficiale negli ultimi sette mesi. Insomma, quel che è peggio a conti fatti: eliminato prima di tutto da una Juventus che poco ha fatto per dimostrarsi all’altezza del suo campione, del suo talento, del suo fuoriclasse.

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Magra consolazione, infatti, è che quello visto ieri fosse un CR... tutto. Perché praticamente tutto dai suoi piedi, dalla sua mente, dalla sua forza mentale e dalla sua personalità sono passate le giocate della Juventus, i colpi d’orgoglio, le azioni da gol. Nonostante già all’inizio (soprattutto all’inizio) il portoghese fosse pressoché abbandonato a se stesso, non ha mollato di una virgola. Non è stato scalfito dall’inatteso brio e dall’inaspettata vivacità dei francesi, men che meno dall’ancor più impreventivabile pochezza bianconera. In termini di intensità e di coralità di manovra, di convinzione. [...]

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