Honda, un viaggio nella storia della CB al Wheels&Waves

Da Barcellona a Biarritz, nel cinquantenario della quattro cilindri della Casa giapponese

 

Curve da Raccontare 

Colpa dell’istinto, colpa del mezzo che stringi tra le gambe. Colpa anche dell’itinerario: lo capisci subito quando un percorso ha qualcosa di diverso, una storia intrigante da raccontare. Soprattutto se all’improvviso, davanti alla visiera del casco, appare una serie infinita di curve aggrappate alle pareti a strapiombo di una gola: strette, larghe, dal raggio cosmico. E poi di nuovo, indiavolate, a gomito, senza preavviso. 

Tutti hanno sentito parlare della bellezza dei Pirenei in moto, ma quando “li guidi”, lo avverti all’istante che si tratta di un’esperienza unica, destinata a scalare in fretta la classifica della propria personale mitologia motociclistica. 

Honda, un viaggio nella storia della CB al Wheels&Waves

Lo scenario è maestoso. Diverso dalle nostre Alpi ma non meno affascinante: una formidabile barriera che divide la penisola iberica dalla Francia, trattenendo, di entrambe, la personalità magnetica e millenaria. Tutto talmente bello da riuscire a convincere, di tanto in tanto, il polso destro a mollare la presa.

 

 

 

Compagne di viaggio

Come si può resistere di fronte a tanto formidabile splendore? Per fortuna le due CB, la 650 e la 1000, offrono un buon compromesso: pronte a fare baldoria quando sale l’euforia, tranquille e confortevoli quando c’è da guardarsi attorno. 

Soprattutto la CB1000R, una moto bella da guardare, grazie alle eleganti linee “neo-classic style”, dall’indole bipolare: regolare ed elastica, scorre via con un filo di gas nelle marce alte ad andatura blanda; ma già con la mappa Standard proietta vigorosa da una curva all’altra, quando si cerca il brivido. Poi, in Sport, si trasforma del tutto e diventa aggressiva, graffiante, sempre ben sostenuta da una ciclistica precisa come un rasoio, mai nervosa, rassicurante in ogni condizione. Insomma, un modello capace di interpretare a pieno quella capacità tutta Honda di sfornare mezzi performanti ma sempre amichevoli. Moto che danno del “tu” all’istante, permettendo a chiunque di trovare in fretta la propria dimensione in sella.

Elemento comune, questo, alla “sorellina” CB650R, che dal canto suo è un trionfo di equilibrio e facilità. Caratteristiche che eleggono la media naked della Casa dell’Ala – unica quadricilindrica del suo segmento – a perfetta ambasciatrice di polivalenza e guidabilità. Tra le curve si muove agile e scattante, senza mai risultare nervosa, poi, quando serve, non si lascia intimidire: il suo quattro cilindri, se lo fai girare in alto, tira fuori unghie e carattere; si va forte, senza particolare impegno.

 

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