Ducati Streetfighter V4S, com'è andata la prova

La Casa di Borgo Panigale è riuscita a realizzare l’ennesimo capolavoro di design. Completa per prestazioni ed elettronica, la maxi naked è anche facile da guidare

Buona libertà di movimento

Ducati Streetfighter V4S, com'è andata la prova

La posizione di guida è stata studiata a lungo, per essere il giusto compromesso tra comfort e sportività. La sella è confortevole poiché molto ben imbottita. Il busto è caricato ma non troppo, le gambe sono racchiuse correttamente e c’è una buona libertà di movimento. Protezione aerodinamica? Prossima allo zero, ma tutto sommato non male per essere una naked. VOTO 8,3

Facile da guidare

Ducati Streetfighter V4S, com'è andata la prova

Qualcuno potrebbe pensare a una moto burrascosa, impegnativa da guidare. Sarebbe del tutto lecito, considerati i numeri in ballo. E invece…e invece in Ducati hanno cambiato rotta. La Streetfighter V4S è innanzitutto una moto facile, prima ancora che sportiva. Si guida in città con un filo di gas, si affrontano le rotonde e le insidie urbane senza patemi. Il motore non scalcia (ma ruggisce, quello sì!), la ciclistica accompagna e digerisce le brutture dell’asfalto, l’elettronica ammorbidisce tutta l’esperienza di guida. Un leone addomesticato. Fermi tutti: la Streetfighter V4S però non è una moto asettica. Datele in pasto un paio di curve come si deve e il vostro ego sarà appagato come dopo una sessione di sesso estremo. E scusate se è poco. Il motore ha una potenza surreale ma si gestisce chirurgicamente, non si è mai sopraffati. L’assetto è neutro, il pilota trova sempre ciò che si aspetta. E la frenata potrebbe rallentare la rotazione terrestre. Un mostro di prestazioni, che però grazie all’elettronica e a un raffinato studio della ciclistica è sempre sotto il controllo del pilota. VOTO 8,9

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